Ecco un’intervista a Carmen Iemma a cura di Daniela Rosellini
Da cittadini a viticultori, vengono premiati all’EXPO
Bianchi, rossi, rosati e malvasia, sono i vini prodotti da’ “I Pampini”, l’azienda vitivinicola che si trova a 2 km dal mare, in località Acciarella, in provincia di Latina. Si estende su 7 ettari, ed è stata creata dai coniugi Enzo Oliveto e Carmen Iemma che, nel 1999, hanno totalmente cambiato vita, lasciando il proprio lavoro in città (lei era insegnante, lui capitano di lungo corso) e si sono trasferiti in campagna per dedicarsi alla loro passione per la natura.
Al momento dell’acquisto, sul terreno sabbioso e argilloso-siliceo, anche se in completo abbandono, esistevano già dei vigneti, ma i nuovi proprietari hanno preferito non recuperarli, ne hanno reimpiantati per 6,5 ettari ed hanno iniziato a lavorarli secondo i dettami dell’agricoltura biologica. Il nuovo vigneto, coltivato a filari inerbiti, a cordone speronato, ha attualmente quattromila piante per ettaro e la produzione del vino, ottenuta senza l’uso di diserbanti e pesticidi (salvo il collaudato verderame), si avvale delle più avanzate e funzionali tecniche moderne.
Dopo un lavoro lungo e impegnativo, finalmente, nel 2004 il vino ha cominciato a riempire le cantine ottenendo subito la certificazione biologica e poiché, come è noto, specialmente nello scomparto alimentare la qualità paga, l’Azienda ha iniziato ad avere riconoscimenti già fin dal 2007. I Premi (tra i quali “Slow Food Lazio 2009) e le segnalazioni, da allora sono stati numerosi e hanno continuato a susseguirsi, fino al più recente: “Premio – come produttore di eccellenza”, prestigioso riconoscimento ottenuto all’EXPO 2015, per l’ “Oriente Igt”, un vino rosso della categoria Giovani., selezionato tra i migliori dell’anno, nell’ambito della Rassegna Nazionale di Legambiente.
Dal 2009 Carmen Iemma è Maestro dell’Agricoltura (Regione Lazio). Per conoscere meglio la sua esperienza, abbiamo pensato di rivolgerle alcune domande:
D – Sig.ra Iemma, perché la scelta del biologico?
R – Perché essendo scappati da tutto ciò che è progresso-regresso, abbiamo voluto salvaguardare noi stessi e tutti gli elementi naturali, tra i quali l’aria e l’acqua , che sono irriproducibili.
D – Nella vostra azienda avete prodotto addirittura un vino senza solfiti, come è possibile?
R – Anche se molti affermano che è impossibile, siamo riusciti, già per tre annate, ad imbottigliare il “Bellone” bianco, senza assolutamente aggiungere solfiti per conservarlo, mantenendone inalterati sapore, profumo e proprietà organolettiche. Ciò però è fattibile solo quando le condizioni climatiche lo permettono.
D – Il vino de’ “I Pampini” è stato scelto tra i vini biologici e biodinamici, nell’ambito della Rassegna “Tornare alla terra per seminare il futuro”, cosa che lei ha realmente effettuato. E’ soddisfatta della svolta che, con suo marito, avete dato alla vostra esistenza?
R – Sì, noi ci siamo trasferiti dal centro di Roma cambiando totalmente la nostra vita, ma siamo soddisfatti e felici per la scelta fatta. Siamo però stanchi e delusi dalle farraginose regole burocratiche e da quelle che non tutelano la genuinità e la naturalezza dei prodotti, vedi il vino che ognuno può farsi con il kit, il formaggio con il latte in polvere, gli animali clonati, ecc, ecc..
D – Poiché da insegnante è divenuta imprenditrice vitivinicola, cosa si sente di consigliare a chi volesse cambiare vita e trasferirsi dalla città, in campagna?
R – Suggerimenti specifici non mi sento di darne, perché ognuno sperimenterà il cambiamento secondo le proprie esigenze, ma a chi è stanco della vita frenetica, senza rapporti umani, dove ogni individuo è solo un numero, posso assolutamente consigliare di farlo. Con un maggiore contatto con la natura si ritrova l’autentico senso della vita e tutto riacquista il suo vero significato.
D – Quali sono le differenze che ha riscontrato fra il ”prima” e il ”dopo”?
R – Prima la giornata era una corsa continua e non si aveva il tempo di soffermarsi a pensare, ad osservare, a rielaborare, con un attimo di calma. Oggi, e non chiamatemi sentimentale e romantica, è meraviglioso svegliarsi con il canto del gallo, aprire la finestra e respirare una boccata d’aria che sa di erba, di fiori, di terra bagnata….. Nel periodo della vendemmia il profumo del mosto è diffuso dappertutto ….. Ormai la mia vita è questa e non voglio più ritornare a respirare i gas di scarico dello smog cittadino!
Per condividere gioia, amore per la terra e cibi genuini, i coniugi-viticultori, organizzano nella loro azienda anche eventi culturali e gastronomici, durante i quali c’è la possibilità di gustare, oltre ai vini, svariate e genuine specialità culinarie della zona. Il prossimo incontro, tra squisiti sapori e ottima musica di violino e pianoforte, avverrà il 25 luglio alle ore 21.